LAMBORGHINI

I pneumatici ammisero presto i loro limiti e si dimostrarono sottodimensionati per la potenza del V12. Sulla LP400 S, i pneumatici Pirelli P7 a basso profilo migliorarono notevolmente la maneggevolezza della Countach. L’adozione di questi pneumatici comportò numerose modifiche alla geometria delle sospensioni, mentre i dischi dei freni furono notevolmente ingranditi. Inoltre, furono aggiunti dei parafanghi molto rozzi, disegnati da Walter Wolf. Nonostante l’età avanzata, la Countach rimane una delle auto più potenti al mondo. Il suo peso ridotto, unito al potente V12 centrale, le conferisce prestazioni di prim’ordine e una tenuta di strada diabolicamente efficiente. Agile, ben bilanciata e quasi facile da controllare a velocità medie, la Lamborghini Countach è una delle poche supercar che può essere utilizzata anche su strada. Va notato che per rispettare le norme antinquinamento americane (principale cliente del marchio), la potenza è stata ridotta su questa seconda evoluzione.

Dopo i fallimenti consecutivi della Urraco e della Silhouette, la Lamborghini smise di produrre auto sportive V8 nel 1978. Nel 1981, l’azienda cambiò nuovamente acquirente. Patrick Mimram, il nuovo capo, provò a sua volta il V8, utilizzando il telaio P118 della Silhouette. La P118/B, detta Jalpa, dovrà fare i conti con la maledizione che sembra colpire i V8 “a occhio di bue”… Il design è ancora una volta affidato a Bertone, e le linee molto simili non tradiscono la filiazione. Anche la Jalpa è una coupé a 2 posti con motore posteriore centrale e tetto rimovibile, una formula che ha reso la 308 GTS della Ferrari e la 911 Targa della Porsche un tale successo commerciale.

Talvolta denominata 5000 S, la LP 500 S continua a evolversi: la tenuta di strada, che era perfettibile nonostante i nuovi montaggi degli pneumatici adottati sulla LP 400 S, è ulteriormente migliorata grazie allo spoiler che è diventato di serie su questa versione. La nuova versione riceve anche un nuovo blocco da 4,8 litri. Con l’approssimarsi della crisi petrolifera, le vendite della Countach iniziarono finalmente a decollare…

Il motore continua a gonfiarsi con una cilindrata di 5,2 e 4 valvole per cilindro (da cui QuattroValvole). I carburatori sono stati spostati lateralmente verso la parte superiore del motore per migliorare la respirazione, ma purtroppo questo ha creato una gobba sul ponte motore, riducendo quasi a zero la già scarsa visibilità posteriore. Anche alcuni pannelli della carrozzeria sono stati sostituiti con Kevlar. Per il mercato statunitense, i carburatori (455 CV) sono stati sostituiti da iniettori (420 CV).

Nel 1977, l’esercito americano invitò i produttori specializzati a partecipare a una gara d’appalto per la progettazione e la produzione di uno speciale veicolo fuoristrada in grado di trasportare uomini ed equipaggiamenti in qualsiasi zona di guerra. La Lamborghini presentò il suo prototipo Cheetah, rinominato LM 001. Fu scelto l’Hummer. Ma la Lamborghini, certa delle reali qualità e della superiorità della sua macchina, decise di avviarne la produzione e presentò la versione “civile” nel 1986 con il nome di LM 002. Questo colosso, che sfrutta il motore V12 da 450 CV della Countach, fu venduto principalmente negli Stati Uniti e in Medio Oriente (l’esercito saudita ne ordinò 40 esemplari), e fu persino costruita una versione di lusso per il Sultano del Brunei.

Nel settembre 1988, per celebrare in grande stile il 25° anniversario della fondazione del marchio come casa automobilistica, Lamborghini lanciò una versione molto speciale della Countach. La Countach “Anniversario” (come venne chiamata) comprendeva circa 500 modifiche e miglioramenti rispetto alla superpotente “QuattroValvole” allora in produzione. Il “muso” fu modificato con l’adozione di un paraurti di nuova concezione, mentre lo spoiler inferiore incorporava ora prese d’aria laterali che raffreddavano direttamente i freni anteriori. Anche il paraurti posteriore fu ridisegnato. Anche le prese d’aria posteriori furono ridisegnate, con una vistosa griglia di aspirazione caratterizzata da artigli paralleli che contribuiscono al look originale e provocatorio dell’Anniversario. Meno visibili, ma ancora più importanti, le modifiche al telaio per migliorare la maneggevolezza. Anche gli interni e gli equipaggiamenti sono stati migliorati. Lo stile dei pannelli delle porte è stato leggermente rivisto con l’introduzione dei comandi dei finestrini elettrici. I sedili, più confortevoli, sono stati dotati di comandi elettrici di reclinazione dello schienale, che hanno migliorato notevolmente la posizione di guida e il comfort, una delle aree di miglioramento della Countach. È stato progettato un nuovo volante e il miglioramento dell’isolamento acustico rende la 25 molto più piacevole da guidare. È stato inoltre sviluppato un sistema di climatizzazione più potente. In breve, non solo un’edizione speciale, ma una nuova auto!

Succeduta alla leggendaria Countach, apparsa nel 1974 (dopo 26 anni di carriera!), la Diablo viene ufficializzata nel 1990. Fin dall’inizio, la Diablo ha rilanciato la piccola Casa come leader nel mercato delle “Supercar”, per contrastare la sua principale rivale: la Ferrari… Tutti i riferimenti di guida sono immediatamente rivisitati al volante della Lamborghini Diablo. Larga come un camion e bassa come un go-kart, impiega pochi secondi per inghiottire chiunque le si pari davanti. Anche quando si pensa che non ci sia tempo per sorpassare, la Diablo è più che felice di farlo. Bestiale, gigantesca, demoniaca, terribilmente potente e seducente, la Diablo è una vera supercar senza concessioni…

Nel 1993, in risposta alle critiche dei clienti, la Lamborghini lancia la Diablo VT (per Trazione Viscosa) Serie 1, il cui sviluppo principale è il nuovo sistema di trazione integrale con giunto viscoso centrale derivato dalla LM002. Il 5.7 V12 è rimasto invariato, ma i freni sono stati potenziati – anche se l’ABS è ancora assente – e sono state montate nuove sospensioni Koni controllate da un computer (5 modalità tra cui il guidatore può scegliere). Anche la plancia è stata ridisegnata. Altre modifiche minori sono l’aria condizionata, gli specchietti in tinta con la carrozzeria, le prese d’aria nel paraurti anteriore sotto i fendinebbia e nuovi pneumatici anteriori più stretti. Di fronte alla crisi economica, questo modello vuole essere più consensuale e meno costoso.

Per Lamborghini, la SE30 è una serie ultra-limitata progettata come versione stradale da competizione della Diablo. Non passa certo inosservata, se non altro per il suo speciale colore “viola lavanda metallizzato”! La parte anteriore è stata leggermente modificata, con prese d’aria integrate per migliorare il raffreddamento dei freni e uno spoiler inferiore, mentre il toro da combattimento è stato spostato dal bagagliaio al paraurti. Le fiancate sono scolpite con prese d’aria in fibra di carbonio per fornire aria fresca ai radiatori dell’olio più grandi del V12. Per evacuare l’aria calda, il cofano presenta anche ampie e ariose lamelle che ricordano quelle della Miura e terminano in un massiccio spoiler con una lama regolabile al centro. A poppa, bestiale come sempre, i fendinebbia e le luci di retromarcia sono stati spostati sul paraurti per allargare la griglia del motore, su cui campeggia il logo del 30° anniversario. Questa modifica sarà ripetuta su tutta la gamma a partire dal 1994.

Talvolta indicata come SV – Serie 1, per molti appassionati la SV rappresenta la Diablo definitiva, anche se all’epoca era il nuovo modello “entry-level”, con un prezzo inferiore alla Diablo 2WD standard e alla VT. Costruita sulla stessa base, la SV si fece notare per gli enormi adesivi sulle fiancate, che i clienti potevano rimuovere gratuitamente al momento dell’ordine. Anche senza questa decorazione, era impossibile non notare lo spoiler regolabile del Diablo SE30, verniciato in nero o in tinta con la carrozzeria (optional). In nero sono anche le cornici dei fari posteriori e la grande griglia con i loghi Diablo e SV in rosso. I fendinebbia e le luci di retromarcia sono sfalsati nel paraurti, come sulla Diablo SE30, mentre i quattro terminali di scarico sono ovali, come sulla Diablo VT Roadster. Il cofano presenta le enormi prese d’aria della Diablo SE30 Jota. Le prime Diablo SV sono dotate di ruote da 17 pollici verniciate di nero con cerchi lucidi, che ospitano freni più grandi. All’interno le modifiche sono poche, a parte il montaggio della plancia della Diablo VT, che fino al 1998 non aveva l’airbag. I rivestimenti in pelle, di serie sugli altri modelli, sono sostituiti da Alcantara sui sedili e sui pannelli delle portiere, con il logo “SV” ricamato sui poggiatesta.